Non ricordo quando la incontrai per la prima volta, se in occasione di qualche esame universitario o addirittura per la tesi di laurea, comunque sia la maggior parte del lavoro svolto con lei e con suo marito, Michael Segal, è stato di carattere artistico. Recitavamo nelle scuole o nei teatri: partivamo al mattino presto su di un vecchio pulmino, scaricavamo, montavamo le scene… se era uno spettacolo di animazione preparavamo i bambini, facevamo loro costruire abiti e accessori con carta crespa e cartoncino, si faceva insieme lo spettacolo e a mezzogiorno o all'una era tutto finito e si ripartiva.
Mentre Michael ha sempre avuto una grande capacità organizzativa, Gwyn, invece, era arte e sensibilità allo stato puro; aveva insegnato recitazione a Liverpool e mi affinò nella comicità gestuale con grazia e spontaneità, quindi fu per me un vero elogio quando, con il suo forte accento inglese mi disse: "Tu, Paolo, sei un vero clown!"